“MI RIFUGIO IN TOUR” – INATTESI

    “Mi rifugio in tour” è un’idea nata nel 2008 con l’intenzione di unire musica e montagna, cultura e natura. Ad esserne artefice è il cantautore Davide Peron, da sempre profondamente legato alle Piccole Dolomiti, convinto che le radici siano fondamento di ogni uomo e che la montagna e i rifugi che la adornano siano luoghi di ispirazione e ricerca anche per la sua musica. Ha deciso di unire due sue grandi passioni e di creare un tour che porti le sue canzoni tra le montagne e i rifugi che l’hanno visto crescere. Di anno in anno il progetto si è ampliato ed è cresciuto, insieme al pubblico e agli obiettivi: alla musica di Davide, anima del “Mi rifugio in tour”, si sono affiancati anche la buona cucina montana e i prodotti genuini, la storia della montagna e l’arte in ogni sua forma.

     

    “E’ una idea che mi è nata tempo fa. A me piace andar per montagne, camminarci, respirarci e anche dormirci. E così mi è sembrato naturale portarci anche le mie canzoni. L’inaspettato plauso del pubblico arrivato fin da subito, dal ‘mi rifugio in tour’ del primo anno, ci ha dato, e ci dà ogni volta, una grandissima spinta perchè l’avventura continui ed ogni anno si arricchisca di cose, persone, amici nuovi che vogliono sostenere questa ‘fatica’. Faccio al solito anch’io, con la chitarra in spalla, la camminata che porterà ogni volta nel rifugio dove poi suonerò, non mi voglio certo perdere l’aria di montagna che profuma anche di fatica. I musicisti che mi accompagneranno li trovate in queste pagine, come sempre meravigliosi, la formazione è stata e sarà per ogni rifugio variabile, e soprattutto acustica. Buone passeggiate e buona musica per chi vorrà esserci.”  DAVIDE PERON

    INATTESI : il nuovo Album di Davide Peron

    Cosa si può augurare ad un bambino appena nato in questo periodo storico in cui sembrano prevalere la pauraindotta e costante, nessuna possibilità di programmare il futuro, la sistematica svalorizzazione dell’essenza umana al cospetto di un sistema che si regge solo ed esclusivamente sull’economia e sui valori finanziari? In cui ogni individuo è inserito come un numero, perennemente negativo, che appesantisce le dinamiche sociali? In cui ogni persona ha sempre una minore identità e come conseguenza porta ad un narcisismo elevato all’ennesima potenza, alla comunicazione esagerata, esasperata, iperveloce che non comunica più niente? In un mondo impazzito, sclerotizzato, quello che si può augurare ad una creatura appena nata è di trovare gli spazi adeguati per giocare, imparare sbagliando, per comprendere le dinamiche del bene e del male; per sognare e inseguire i propri sogni… perché da lì comincia la vita. Non è un augurio qualsiasi… è l’augurio di Davide Peron, il cantautore veneto che da alcuni mesi è diventato padre. Ci racconta tutto nel suo ultimo album “Inattesi”, perché anche quando si è consapevoli dell’attesa, comunque poi, gli sviluppi, i risultati, i prodotti, non si rivelano mai come ce li si aspettava; sono portatori di sorpresa e stupore, anche quando rientrano nel ciclo naturale della Vita. Così come “Inattesi” erano, prima del loro arrivo, questi sette brani che si discostano dalla sua produzione precedente (siamo al quinto album). In una riuscitissima miscela di folk autoriale sottolineato dallo slide, queste liriche sembrano dettate da un’ispirazione pura che si vuole fare racconto dell’esperienza della nascita e dell’attesa… perché quando nasce un bambino si nasce anche come genitori. Si avverte, infatti, fin dal primo brano, Abbiamo Pensato A Giocare, l’amore immenso di un genitore, appunto, che spera tutto il bene per la propria creatura. Con la stessa sensibilità parla del periodo della gravidanza della madre che richiede la stessa cura della nascita come si può apprezzare in L’Attesa Vuol Cura o Prima Di. O inventa cantilene per insegnare o anche per addormentare come in Filastrocca e Fiore De Campo (in cui presta la voce la compagna di Davide, l’attrice Eleonora Fontana… la voce della madre). Oppure ancora non nasconde la paura e del coraggio di affrontarla come nel brano Il Fiore Che Ho Davanti, e sa godersi gli attimi di quiete e visione profonda in Un Silenzio… Nella sequenza proposta da Davide Peron non sono rari i momenti di poesia, anzi… tutti i brani sono pervasi da questa delicata vena poetica che non scade nella retorica… perché tocca ai genitori riconoscere la bellezza, inginocchiarsi davanti a un fiore e guidarlo senza forzarlo nella crescita.

    di Marco Valerio Sciarra